L'ordinamento giuridico

Tre sono gli elementi indispensabili dell’ordinamento:

1.        pluralità di soggetti;

2.        sistema di norme;

3.        organizzazione.

I tre indicati sono elementi necessari, nel senso che, se uno di essi non c’è, non si può parlare di ordinamento

 

Pluralità di soggetti Un ordinamento giuridico nasce da un gruppo: ad esempio, i fedeli di una religione o gli iscritti a un sindacato.

Ma non basta che vi siano più persone. Occorre che esse, secondo le regole del proprio ordinamento, siano soggetti di diritto. Infatti ogni ordinamento crea i propri soggetti: ad esempio, l’ordinamento statale i cittadini, e quello internazionale gli Stati.

 

Una gran parte delle regole degli ordinamenti è destinata a disciplinare i rapporti tra i soggetti, stabilendo diritti e doveri.

·         Sistema di norme È la componente più importante dell’ordina­mento giuridico, perché è essa che stabilisce le regole di attribuzione ella soggettività, che definisce le situazioni e i rapporti dei vari sog­getti e che disegna l’organizzazione. Le norme sono di più tipi ma possono distinguersi in due specie fondamentali: norme condizionali e norme finalistiche.

·         Sono norme condizionali quelle che collegano determinati effetti al verificarsi di determinati eventi. Ad esempio, è norma condizionale quella del codice penale sull’omicidio: se uno uccide una persona, èpunito con la reclusione.

·         Sono. norme finalistiche quelle che stabiliscono obiettivi. Ad esempio, le leggi di programmazione economica e finanziaria contengono, di regola, norme finalistiche.

Si può dire, in generale, che le norme condizionali mirano a di­sciplinare i rapporti tra i soggetti dell’ordinamento. Mentre quelle finalistiche sono, di regola, dirette all’organizzazione e mirano a stabilire il “programma di attività”.

Si sono così distinte, sulla base del loro contenuto, le norme. Esse debbono, inoltre, essere proprie dell’ordinamento e avere carattere di sistematicità.

Organizzazione Attiene al modo in cui le funzioni sono ripartite ed esercitate all’interno dell’ordinamento. Per lungo tempo l’organizzazione è stata considerata un aspetto secondario, essendo diffusa l’opinione che essa non interessasse la scienza del diritto e che non fosse elemento costitutivo degli ordinamenti giuridici.

Ridotta al suo nucleo essenziale, l’organizzazione è un disegno permanente che prevede l’esistenza e il funzionamento di organi, di enti e di uffici. Di questi sono disciplinate, all’interno del disegno organiz­zativo, la competenza e l’attività.

Il numero degli organi tra i quali è ripartito il potere pubblico, a livello costituzionale, e le loro attribuzioni sono stabiliti in via perma­nente dalla Costituzione.

L’importanza dell’organizzazione è andata progressivamente au­mentando negli anni. E oggi è pacifico che solo la presenza di un’or­ganizzazione stabile rende possibile il funzionamento di un apparato complesso. Non solo l’ordinamento giuridico statale, ma anche i suoi organi amministrativi (ministeri) e gli altri enti pubblici adottano, pertanto, un’organizzazione stabile che prevede, ad esempio, il nume­ro dei soggetti preposti a un settore, quello degli impiegati facenti parte di un ufficio, le loro attribuzioni, il potere che possono eserci­tare ecc.

 

I rapporti tra gli ordinamenti giuridici

 

Gli ordinamenti giuridici, pur essendo diversi l’uno dall’altro, non so­no posti, tra loro, nella stessa posizione. Mentre alcuni sono equiordinati, altri sono, invece, subordinati.

Proprio perché l’ordinamento giuridico è più sviluppato e complesso, lo Stato è, di solito, oggi, l’ordinamento che prevale sugli altri. Esso si dice non ha un ordinamento superiore, è sovrano. In realtà come vedremo meglio più avanti questo è stato vero per alcuni secoli, da quando è nato lo Stato moderno (Cinquecento-Seicento) alla metà del nostro secolo. Oggi, la situazione va cambiando, perché l’ordinamento statale cede, da una parte, funzioni e poteri a quello internazionale e riconosce, dall’altra, nel suo ambito territoria­le, ordinamenti e gruppi portatori di interessi sociali (come i sindacati).

 

 

 

 

 

Il diritto amministrativo

 

Il  diritto amministrativo è quella parte del diritto pubblico che regola i rapporti tra  cittadini e l'amministrazione

Nei casi in cui questa si presenta  come potere  che agisce attraverso comportamenti autoritativi;

·   Amministrazione concede benefici  al privato (concessione di un bene pubblico)

·   Lo priva di un diritto  (espropriazione)

·   Limita possibilità di godimento di un bene

·   Compie un'attività   (stato civile)

L'amministrazione agisce anche nelle forme del diritto privato ; fuori del diritto amministrativo

 

Origini

Negli stati assoluti europei i rapporti erano regolati da un diritto  comune

Accanto a  questo diritto  atti autoritativi del sovrano deroghe   fondate nel principio

"ciò  che stabilisce il principe ha valore di legge"

in parte il potere del principe  continua nello stato di polizia

 

Con le rivoluzioni borghesi:

·         Paesi anglosassoni non hanno creato un diritto amministrativo (Dicey..)

·         Francia  Austria  Italia la borghesia ricostruisce una forte amministrazione centrale

Di cui organo primario furono i  prefetti e si usa un diritto speciale per il quale non era previsto alcun controllo giurisdizionale

 

Democrazia  ed autorità vi troviamo

·         Quando prevalgono tendenze democratiche  si introduce il principio di legalità dell'azione amministrativa e la  tipicità dei suoi atti (solo quelli indicati in una legge) ed il riconoscimento dell'interesse protetto che diviene  interesse legittimo

Quando prevale polo autoritario:regole che consolidano il privilegio dell'amministrazione

 

Col  900 enti pubblici  amministrazione che cresce rapidamente  ed agilità che viene dal diritto privato

·         Fenomeni comuni alle amministrazioni contemporanee sono il lento ritrarsì del campo tradizionalmente dominato dal diritto amministrati­vo per lasciare posto all’incontro di volontà e agli accordi, forme di diritto privato preferite in quanto più rapide e meno costose.

·         Si verifica, infine, un rapporto sempre più stretto tra diritto costituzionale e diritto amministrativo

In conclùsione, il diritto amministrativo sta percorrendo un cammino inverso a quello che portò alla sua creazione.